Mettiamoci una Pezza
Mettiamoci una Pezza è un progetto di urban knitting ideato nel 2012, con la differenza che per noi urban knitting non vuol dire abbellire gioiosamente monumenti con la lana colorata. Vuol dire mettere in evidenza il grigiore e l’ignavia delle istituzioni davanti a distruzione e incompetenza.
E’ un gesto politico, che denuncia e richiede una normativa che tuteli le nostre terre, la nostra cultura, la nostra coesione come società in tutte le sue componenti. Sotto lo slogan “Una zona rossa, ovunque si trovi, è questione nazionale”, raduna più di 6000 persone da tutto il mondo, che con il semplice gesto di spedire una pezza fatta all’uncinetto o ai ferri, partecipano attivamente all’atto di denuncia.
Il nostro slogan, la partecipazione massiccia di altre comunità al progetto, ci hanno detto che le catastrofi oltre ad un dolore privato, sono soprattutto un fatto collettivo che ha bisogno di una soluzione politica, istituzionale, normativa. Non sferruzziamo, agiamo per la polis, facciamo politica.
Mettiamoci una Pezza è ormai un multi-progetto, sempre in evoluzione.
La partecipazione è libera e aperta a tutti:
– a seconda del tema del momento sono richieste pezze con un colore particolare, oppure mullticolori
– pezze fatte ai ferri o all’uncinetto
– ancora a seconda del tema potreste trovare richieste particolari in dimensione
Siete invitati a firmare ogni pezza con il vostro nome e con l’indicazione della città o paese di provenienza e poi farcele recapitare in sede.
Tenete d’occhio il Blog per rimanere aggiornati sull’evoluzione del progetto e sulle prossime tappe.
https://mettiamociunapezza.wordpress.com
Un trafiletto
Iniziativa di ungruppo di matte a piede libero, afferenti al gruppo benemerito Animammersa, che ha rotto lo schema della lamentazione postsismica tappezzando letteralmente la città di coloratissime toppe arrivate da tutto il mondo. A questo clamoroso exploit iniziale hanno fatto seguito altre bellissime iniziative, anche in giro per l’Italia. Dopo il terremoto dell’Emilia le pezze le hanno portate là , ricordando a noi Aquilani tutti che non siamo il centro del mondo. Chapeau!